Aumenta di anno in anno il numero di anziani che non può contare sull’aiuto dei figli per affrontare la terza e quarta età, o perché non hanno avuto figli o perché i figli vivono lontano. Si tratta di un numero crescente anche a causa del fatto che i giovani sono dovuti espatriare per esigenze lavorative e di un fatto da non trascurare dato che solitudine e bisogno di assistenza aumentano in vecchiaia.
Come detto le cause sono diverse, ma in ogni caso il tema dell’assistenza anziani senza figli è molto attuale ed è bene sapere su chi si può contare e cosa accade in questi casi.
Chi deve prendersi cura dell’anziano senza figli
Gli anziani che restano soli dopo la morte di marito o moglie e non hanno avuto figli devono trovare qualcuno su cui contare quando la salute fisica e mentale viene meno. Anno dopo anno le difficoltà quotidiane aumentano sempre di più, l’anziano necessita di aiuto e chi non ha figli o non può contare su se stesso perché non autonomo economicamente o non autosufficiente non sa su chi contare.
Per fortuna la legge prevede che intervengano i famigliari più vicini a lui, come afferma l’art 433 del codice civile, che afferma:
“All’obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell’ordine:
1) il coniuge;
2) i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi anche naturali;
3) i genitori, e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali; gli adottanti;
4) i generi e le nuore;
5) il suocero e la suocera;
6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.”
I primi parenti a intervenire sono fratelli e sorelle e successivamente i famigliari prossimi, che non sono solo invitati ma hanno l’obbligo giuridico di prestare assistenza e non possono rifiutarsi. Chi lascia un parente solo e senza sostegno rischia sanzioni e in assenza di fratelli questo obbligo ricade sui nipoti, che dovranno prendere zio o zia a casa propria o aiutarlo economicamente per far fronte alle esigenze di assistenza, in modo particolare se hanno goduto di una donazione.
Pertanto, anche l’anziano senza figli non deve preoccuparsi per il futuro dato che la legge obbliga i famigliari più prossimi a contribuire all’assistenza.
Seremy: l’assistenza iniziale per l’anziano autosufficiente
Per assistere al meglio l’anziano solo si può acquistare il braccialetto salvavita Seremy, che permette alla persona ancora autosufficiente di chiedere aiuto con un grande tasto SOS e ai famigliari di monitorare le condizioni di salute dell’anziano (sonno, battiti cardiaci, attività fisica, ecc). Non solo: i malati di Alzheimer possono indossare l’apparecchio per essere monitorati ed evitare l’allontanamento dalle zone di guardia, mentre i soggetti fragili possono contare su un alert automatico in caso di cadute.
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