Non tutti sanno esattamente cosa sia esattamente l’accompagnamento anziani, chi ne abbia diritto e a quanto ammonti la somma percepita. Per questo abbiamo deciso di fare chiarezza sul tema, molto importante per chi si prende cura di un genitore avanti con gli anni.
Chi ha diritto all’accompagnamento anziani?
La richiesta può essere fatta da tutti coloro che hanno un’età minima di 67 anni, ma non basta l’età anagrafica per ottenere l’accompagnamento anziani. In questo caso è fondamentale avere un’invalidità al 100% riconosciuta in modo permanente dall’INPS, ente nazionale di previdenza sociale.
Si tratta quindi di un beneficio che va a favore di chi ha difficoltà a compiere le attività quotidiane e necessita di costante assistenza.
Come fare domanda di indennità di accompagnamento?
Per ottenere l’accompagnamento anziani è importante avere un certificato di invalidità al 100% rilasciato dall’INPS. Successivamente il patronato correda questo documento con la dichiarazione dei redditi del richiedente e l’ASL di riferimento contatta il cittadino per la visita medica che ne certifichi il grado di invalidità.
Se la procedura di richiesta va a buon fine l’anziano riceve la somma dal mese successivo al recepimento del verbale.
A quanto ammonta l’assegno di accompagnamento?
Pochi sanno a quanto ammonti l’assegno di accompagnamento per anziani. Nel dettaglio si tratta di un sussidio di importo pari a 530,27€ mensili per un totale di 12 mensilità annue e che a differenza dell’indennità di invalidità civile non prevede la tredicesima.
Quali sono le differenze tra accompagnamento e invalidità?
Oltre all’importo erogato ci sono altre differenze tra accompagnamento e invalidità civile. La domanda di invalidità civile riguarda tutti coloro che – dai 18 ai 67 anni di età – sono affetti da gravi patologie o deficit fisici e psichici. La richiesta viene fatta anche dagli invalidi al 100% oltre i 67 anni di età e non più autosufficienti e bisogna rispettare alcuni requisiti di reddito.
In alcuni casi l’accompagnamento è rivolto anche ai minori di 18 anni con gravi patologie, anche in questo caso sulla base di requisiti di reddito.
In ogni caso in Italia le persone invalide hanno diritti ad un assegno di mantenimento che permette loro di vivere in modo adeguato e coprire le spese per un eventuale servizio di badante. Nel caso l’invalido abbia un’autonomia residua l’assistenza può essere fatta anche con il bracciale salvavita Seremy smart, da sempre un valido sistema per chiedere aiuto e permettere ai famigliari dell’anziano di intervenire rapidamente in caso di bisogno.
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